L’altro giorno mi hanno regalato per il piccolo
un bavaglino con ricamata la data in cui è uscito dall’ospedale.
Data memorabile, certo.
Del resto un’altra mamma aveva quasi deciso di festeggiare il compleanno della sua bimba
nel giorno delle dimissioni e non quello in cui era nata.
Però i mesi di ospedale ci sono stati.
E non si annullano così,
fissandosi su una data piuttosto che su un’altra,
facendo finta che non siano mai esistiti.
“Sono legatissima a quel reparto,
è come se ci fossi ancora dentro”,
ha confessato un’altra mamma.
Bé, mi consolo perchè per me è lo stesso.
Pochi giorni fa mi hanno detto che devo assumere un po’ di distacco
da quella vicenda, da quel periodo, da quel luogo e da quelle persone.
Facile più a dirsi che a farsi.
Credo che nelle cose ci si debba restare un po’ per capirle meglio,
per elaborarle,
forse anche per staccarsene,
al momento giusto.
Ma da qualche giorno mi chiedo:
per quanto tempo bisogna stare dentro alle cose
per uscirne davvero?
Per quanto tempo indugiare dentro,
per poi essere davvero fuori?
Non credo ci sia una risposta giusta…ci sarà un momneto in cui il presente prenderà il sopravvento sul passato…quando sarai/sarete pronti quello è il momento giusto.
Perché staccarsene? Altra cosa è guardare l'accaduto con distacco, forse è questo quello che dovresti fare.
I mesi passati in ospedale faranno parte del vissuto tuo e del tuo bambino, riuscire a ricordarli nella maniera giusta, serenamente e senza l'ansia che avrai provato in quei momenti, farà sì che un domani tu possa dire che siete stati fortunati ad aver incontrato le persone giuste, i medici in gamba e a crescere bene come madre e figlio, esempio e stimolo per chi si troverà a vivere una storia come la vostra.