Abbiamo intervistato la fotografa Ilaria Corticelli. Raccontare un momento, l’emozione dell’attesa di un figlio, la magia del pancione, l’arrivo di un fratellino, la storia di una famiglia che cresce. E regalare ricordi, che sono la cosa più preziosa che abbiamo. Per la vita che verrà.
Così, Ilaria Corticelli riassume, con gli occhi che le brillano, il suo lavoro di fotografa. Quel lavoro che si è inventata e cucita addosso, seguendo la sua passione, che arriva da lontano ed è un dono di famiglia. Guarda caso.
Ilaria, quando è nata la tua passione per la fotografia?
“Arriva da lontano” comincia a raccontare “Me l’hanno trasmessa il mio papà e, prima ancora, il mio nonno. Entrambi veri creativi”. “Mio nonno, soprattutto, faceva moltissime fotografie. Ma non c’era bisogno di ricorrenze particolari, lui prendeva la macchina fotografica e scattava, immortalava attimi e dettagli della vita quotidiana”. Un antesignano. “Ho moltissimi album a casa, raccontano la mia vita e quella della mia famiglia. Un patrimonio di ricordi e di affetti”.
Cresciuta in un ambiente creativo, dopo il liceo classico sei diventata graphic designer, poi hai lavorato per molti anni come art director in una multinazionale. Quando e come hai deciso di cambiare vita e di fare la fotografa a tempo pieno? Come si trasforma la propria passione in un vero lavoro?
“Tutto è cominciato assolutamente per caso” comincia “Ma si vede che era destino”. “Nel 2009 la mia amica del cuore, Roberta, aspettava il suo primo figlio e mi ha chiesto di farle alcune foto con il pancione, in modo da avere un ricordo di quei mesi meravigliosi”. “Perché no?” mi sono detta. “Sono andata a casa sua, armata di macchina fotografica, e ho scattato molte foto”. “Prima ci eravamo un po’ documentate su internet. In quegli anni i servizi fotografici con il pancione in Italia non erano ancora diffusi come oggi”. “Le foto sono venute bene e noi ci siamo anche molto divertite.” “Si può fare” ho pensato.
“Poi Roberta ha postato alcune delle foto che le avevo fatto su Facebook. Una sua amica, incinta anche lei, le ha viste e ha voluto farsi a sua volta fotografare con il pancione. Da lì è partito il passaparola e ho capito che era fatta. Nel giro di poco ho aperto il mio sito internet e attivato i primi contatti”. “Nel frattempo, però, continuavo a lavorare moltissimo con art director e mi dedicavo al mio lavoro di fotografa nel tempo libero, nei weekend e la sera” “Ho studiato il mercato, mi sono documentata, volevo offrire qualcosa di nuovo e di diverso rispetto ai servizi fotografici che si vedevano in giro. Ho seguito anche un corso di fotografia per otto mesi, avevo la passione ma volevo perfezionare la tecnica”.
Sul tuo sito si legge che sei una fotografa “creativa”. Cosa significa?
Il fotografo creativo osserva, coglie il momento. E usa la fotografia per raccontare quell’istante, per regalare il ricordo di quell’emozione. Tutto sta nell’osservazione, nell’attenzione, nel cogliere il dettaglio, solo così possiamo davvero ricordare e fissare quel giorno con una fotografia.
Com’è cambiata la tua vita da quando hai scelto di dedicarti completamente al lavoro di fotografa? Com’è la tua giornata tipo?
“Lavoro moltissimo. Anche perché faccio tutto da sola. Non ho assistenti”. “Curo il mio sito, faccio servizi fotografici, mi occupo personalmente dell’allestimento dei set per le sessioni fotografiche, preparo i servizi” “E poi c’è tutto il lavoro che viene dopo aver scattato le foto”.
Come prepari un servizio fotografico?
“Di solito, quando si tratta di un servizio di famiglia le foto si scattano in casa- perché il bello sta nel raccontare le persone nel loro ambiente- o si sceglie insieme un posto adeguato. Quasi sempre è la mamma che prende contatto con me” comincia a raccontare “i papà all’inizio sono più timidi ma poi si lasciano andare e sono contenti di farsi fotografare con i loro bambini”. “Prima del giorno scelto per fare le foto incontro la famiglia che avrò davanti all’obiettivo, ci conosciamo e comincio a studiare l’ambiente, la casa, decidiamo dove scattare le foto, osservo la luce che è la cosa più importante”.

Sul tuo sito si legge che fotografi famiglie “di qualsiasi grandezza e colore siano”. Dalle mamme in attesa, ai bebè, alle famiglie che crescono. Quali sono i servizi fotografici più richiesti, li segui nel tempo, si creano amicizie, rapporti?
“Sono richiesti tutti i servizi ed è bellissimo seguire le famiglie nel tempo, fotografarle mentre crescono, negli anni. Si stringono rapporti, nascono amicizie. Mi capita spesso di conoscere coppie in attesa del primo figlio, facciamo le foto con il pancione. I papà all’inizio sono i più timidi, ma poi si divertono anche loro a farsi fotografare; poi arriva un fratellino o una sorellina e allora di nuovo tutti davanti all’obiettivo; magari, poi, facciamo anche le foto con nonni, zii, zie, gruppi di famiglia insomma…” “E lì sta il bello, nel raccontare la loro storia, nel regalare un ricordo”.
Le foto di Natale sono ormai un appuntamento fisso per le mamme milanesi e non solo, ma anche quelle di Halloween e le sessioni estive al mare. Da anni allestisci bellissimi set a tema dove i bimbi giocano, corrono, mentre tu li fotografi. Qual è il segreto per fotografare i bambini?
“L’empatia” dice sicura “Ho scoperto di averla facendo questo lavoro. E’ stata una bella sorpresa” spiega “Bisogna giocare con loro, interagire, guadagnare la loro fiducia”. “Solo così puoi fotografarli” “Poi certo, si muovono tutto il tempo, corrono, giocano, magari litigano pure…” Ma è questo il bello, questo è il segreto e il dettaglio che fa la differenza, è cogliere quel momento.
Come sono nate le foto di Natale?
“Nel 2013, ho creato un set natalizio, così, per provare ad offrire qualcosa di nuovo, e ho invitato molte delle famiglie, che nel frattempo avevo conosciuto, a farsi fotografare.
E’ andata benissimo. Sono venuti davvero in tanti. Un successo che io non mi aspettavo. Da lì è diventato un appuntamento fisso. E bellissimo”.

Non solo foto di famiglia ma anche servizi fotografici che raccontano collezioni di moda e design per brand come I Versiliani, Babidetta, Estelle Milano, l’Opificio, filo conduttore è l’attenzione al particolare, la cura del dettaglio, che è la tua cifra.
“Adoro fotografare famiglie e bambini, ma resto sempre una creativa e ogni tanto mi piace anche sbirciare in giro, sempre con la macchina fotografica…”
Ilaria Corticelli