In una società sempre più complessa e interconnessa, educare i ragazzi all’essere cittadini consapevoli è una sfida quanto mai attuale. L’educazione civica non dovrebbe essere solo una materia scolastica, ma una vera e propria guida pratica per imparare a vivere insieme, a rispettare gli altri, a conoscere i propri diritti e i propri doveri. In fin dei conti, essere cittadini non significa solo avere una carta d’identità, ma essere parte di una comunità.
Insegnare educazione civica ai teenagers significa aiutarli a capire che le regole non sono limiti imposti dall’alto, ma strumenti per convivere, proteggere valori e far sentire la propria voce in modo costruttivo. In un’età in cui si sviluppa l’identità personale e il bisogno di affermarsi, accompagnarli a riflettere su cosa voglia dire far parte di una società, e che impatto possono avere le loro scelte, è un dono enorme, non solo per il presente, ma anche e sopratutto per il futuro.
Educazione Civica per Teenagers
Uno dei primi passi è far comprendere ai ragazzi che diritti e doveri vanno di pari passo. Avere il diritto di esprimersi, di essere ascoltati, di studiare o di vivere in un ambiente sicuro, significa anche accettare alcune responsabilità: rispettare gli altri, partecipare alla vita della comunità, rispettare le regole.
I ragazzi hanno un forte senso di giustizia e, se stimolati nel modo giusto, possono diventare i primi a voler cambiare le cose. Ecco perché è importante parlare con loro di partecipazione attiva, di voto, di volontariato, ma anche di ascolto, rispetto e responsabilità. Mostrare che ogni azione, anche la più semplice, ha un impatto sulla collettività aiuta i ragazzi a sentirsi parte di qualcosa. Per esempio, spiegare perché una regola esiste, cosa protegge, chi tutela, rende tutto più comprensibile. In questo modo, la regola non è più vissuta come un limite, ma come uno strumento che garantisce libertà a tutti. Spesso i teenagers vivono con insofferenza tutto ciò che viene imposto dall’alto: se però capiscono che una regola può anche essere giusta, utile, pensata per il bene comune, cambia completamente la prospettiva.
Anche in famiglia, parlarne in modo naturale aiuta. Coinvolgere i ragazzi in discussioni su temi di attualità, chiedere la loro opinione, raccontare loro come funziona un’elezione o un consiglio comunale sono tutti piccoli semi che possono germogliare nel tempo.
La scuola, la famiglia e la comunità possono davvero diventare alleate nel far crescere giovani più responsabili, attenti e partecipi.
Un’educazione che si impara facendo
Essere cittadini attivi non significa solo votare quando si diventa maggiorenni. I ragazzi hanno spesso idee brillanti e grande energia: il punto è dar loro lo spazio per esprimersi, ascoltarli davvero, renderli protagonisti. Farli sentire parte delle decisioni, anche piccole, aumenta il loro senso di responsabilità.
Ancora una volta, parlare di diritti e doveri va fatto partendo dal quotidiano: “Hai il diritto di essere ascoltato, ma anche il dovere di ascoltare”, “Hai diritto alla libertà di espressione, ma anche il dovere di rispettare quella degli altri”. In questo equilibrio si costruisce il senso di cittadinanza. Un concetto che, se vissuto con naturalezza, si traduce in gesti concreti: rispettare i turni, dare una mano, occuparsi di un problema che riguarda tutti, prendere posizione con rispetto. Il rispetto delle regole, in questo senso, non è una forma di obbedienza cieca, ma un atto di consapevolezza. Significa far capire ai ragazzi che possono avere un ruolo attivo, anche piccolo, nel migliorare le cose.
Dunque, parlare di educazione civica con gli adolescenti può sembrare una sfida, ma in realtà è un’occasione preziosa per aiutarli a crescere come cittadini consapevoli. Non si tratta solo di spiegare articoli della Costituzione o concetti astratti, ma di credere che i ragazzi siano capaci di comprendere, di scegliere, di agire, e, dunque, si tratta di accompagnarli con l’esempio. Nessuna lezione teorica potrà mai avere l’efficacia di un adulto coerente che partecipa, che ascolta, che rispetta, che si informa. È un percorso che inizia nella vita di tutti i giorni: dal far capire che rispettare una fila, non buttare a terra una cartaccia o ascoltare chi ha idee diverse dalle proprie sono gesti che hanno un valore civico. E in un mondo che ha sempre più bisogno di empatia, collaborazione e senso del bene comune, formare giovani consapevoli è forse il gesto più rivoluzionario che possiamo fare.
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Donatella Lorato, Founder Excellentia
www.excellentia.academy