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valore della mensa scolastica

Il ruolo e il valore della mensa scolastica

L’ingresso a scuola costituisce per il bambino un evento nuovo, caratterizzato dalla scoperta di un contesto che fino a poco prima era ignoto: a partire dalla neonatalità, l’esplorazione delle novità passa attraverso tutti i sensi del piccolo che, quindi, impara a conoscere il mondo esterno anche tramite la bocca, il gusto e l’oralità. Vediamo qui qual’è il ruolo ed il valore della mensa scolastica per i bambini.

Sul tavolo della mensa scolastica, oltre al cibo, c’è in gioco molto altro: la mensa introduce degli elementi che vanno ad arricchire il binomio “cibo-amore” appreso e sperimentato tra le mura di casa, trasformandolo in un quadrato composto da “cibo-amore-gioco-convivialità”.

All’interno di quel luogo e di quel momento, il bambino possiede un proprio posto a tavola, parte di un gruppo, e impara a ricevere ed accettare il cibo insieme agli altri, condividendolo con essi; il piccolo inoltre prova il gusto di mangiare e di assaporare pietanze nuove da quelle a cui è abituato, con colori e consistenze diverse e con tradizioni inedite.

Il valore della mensa scolastica

La mensa scolastica costituisce anche un’esperienza didattica, in cui le maestre contribuiscono a trasmettere le regole dello stare a tavola, oltre che il rispetto delle differenti culture e personalità. Tuttavia, le insegnanti al momento del pasto sono chiamate a svolgere un duplice ruolo: da un lato infatti sono educatrici e osservatrici, mentre dall’altro sono banchettanti che danno il buon esempio, mostrando ai bambini come comportarsi a tavola e con il cibo!

Nella proposta di pietanze inedite, in particolare, disponibilità e atteggiamento delle maestre sono sicuramente molto importanti: se mangiano gli stessi piatti offerti ai bambini, sarà più facile per questi ultimi assaggiarli, anche solo per imitazione.

Talvolta, comunque, l’incontro dei piccoli con il cibo e il contesto della mensa si presenta come faticoso e, a seconda della situazione specifica, le motivazioni di un uso distorto o alterato del cibo possono essere molteplici: un malessere del bambino legato alla fatica nel tollerare la separazione dai genitori e la paura di essere lasciato solo, ma anche una difficoltà relativa al rapporto con le insegnanti o con gli altri bambini, oppure ancora una questione sulla fiducia da riporre in questo nuovo ambiente.

Anche in questo senso, quindi, le insegnanti giocano un ruolo fondamentale: i metodi educativi non dovrebbero mai essere eccessivamente rigidi e punitivi, né tantomeno impersonali, ma dovrebbero porre attenzione alle particolarità di ogni alunno, che porta con sé tempi, fatiche e risorse unici e originali! Quando ciò però non accade, è possibile che i bambini mostrino ostilità e resistenza attraverso il cibo: mangiare significa, infatti, accettare o meno qualcosa di esterno, qualcosa che proviene dall’altro all’interno di una relazione alla cui base vi è certamente la fiducia, una componente preziosa da costruire e coltivare insieme.

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