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Perchè dare limiti ai figli

dare limiti ai figli
Perchè è di vitale importanza per un genitore imparare a dare limiti ai figli e a farli rispettare?

A cosa serve? Cosa imparano dai limiti?

“Va beh… anche se la regola è lavarsi le mani prima di mangiare, non fa niente se non lo fa sempre… morirà mica per questo?” – Ovvio che no, non morirà! Le conseguenze importanti non sono quelle che riusciamo a vedere sul breve periodo ma sono quelle che osserveremo sul lungo periodo quando si ritroverà da solo nella comunità.

Se un bambino non impara da piccolo in famiglia, ovvero nell’ambiente protetto, a rispettare le regole dovrà necessariamente farlo fuori di casa, nell’ambiente in cui vivrà (scuola, gruppo di amici, lavoro, ecc.) e immaginerete bene che gli estranei non useranno i guanti bianchi per insegnare le regole ai nostri figli.

Ecco tutto ciò che i bambini imparano, perché dare limiti ai figli e perchè hanno bisogno di regole:

  • Per imparare ad ASPETTARE (i bambini NON nascono con questa capacità… bisogna che la apprendano e siamo proprio noi genitori a dovergliela insegnare)!
  • Per imparare a TOLLERARE LA FRUSTRAZIONE (di qualcosa che non è andato come avrebbero voluto)
  • Per imparare FINO A CHE PUNTO POSSONO INSISTERE per intervenire sull’ambiente e sulle persone
  • Per imparare ad ACCETTARE CIO’ CHE NON SI PUO’ CAMBIARE
  • Per imparare la CONTRATTAZIONE e il RISPETTO DEGLI ALTRI nella gestione del conflitto
  • Per imparare che ESISTONO DELLE CONSEGUENZE (positive o meno) alle proprie azioni
  • Per imparare qual è il loro SPAZIO D’AZIONE (il mondo è molto ampio per loro e delimitarne le aree in cui potersi muovere li aiuta a sviluppare spazi d’azione sempre più grandi)
  • Per sviluppare ASPETTATIVE REALISTICHE riguardo agli altri e all’ambiente in cui vivono

E quali sono le CONSEGUENZE che osserveremo sul lungo periodo se il bambino non sviluppa queste capacità?

La storia di Marco

Che persone diventano i bambini cresciuti senza regole?

Oggi vi racconto la storia di Marco, un bambino dal temperamento sanguigno, cresciuto senza limiti e regole. I suoi genitori, per le più disparate ragioni, non sono riusciti ad insegnare a Marco limiti e regole. Ci hanno provato, ma Marco era così insistente che per amor della pace finivano per cedere al suo volere la maggior parte delle volte.

Ahimè, neppure in altri contesti Marco ha avuto l’occasione di sviluppare le capacità che “l’apprendimento al rispetto delle regole” ti regala per la vita (se non sai ancora quali vantaggi avrà tuo figlio a vivere in un contesto che offre limiti adeguati, allora leggi il post precedente).

Oggi Marco è cresciuto, non vive più in famiglia, non si relaziona più con genitori che lo proteggono e lo accontentano sistematicamente. Ormai è un giovane uomo e si trova ad affrontare le sfide tipiche della sua età: scuola, amici, esami all’università, primi amori, amicizie, litigi, ricerca del lavoro, ecc.

Ecco come si comporta Marco in relazione alle capacità richieste dall’ambiente:

SAPERE ASPETTARE: Marco fa un colloquio di lavoro ma non riesce a tollerare l’attesa per sapere l’esito. E’ infastidito per non aver ricevuto un riscontro subito e non riesce ad accettare che lo facciano attendere. Il giorno successivo ricontatta il selezionatore chiedendo se ha superato il colloquio. Come potete immaginare la sua candidatura viene cestinata. .

TOLLERARE LA FRUSTRAZIONE: Marco si aspetta un bel voto all’esame in università, magari un 28. E invece viene bocciato. Non riesce a tollerare questa frustrazione, si arrabbia molto, non mette in discussione la sua preparazione ma se la prende con il professore dandogli dell’incompetente. Per i prossimi esami non pensa affatto di prepararsi meglio ma pensa che sia il caso di rinunciare agli studi per evitare nuovamente l’esperienza frustrante di una eventuale bocciatura.

ASPETTATIVE REALISTICHE / CONTRATTAZIONE E RISPETTO DEGLI ALTRI: Marco e i suoi amici stanno organizzando un viaggio. Marco desidera dormire in hotel e visitare le capitali europee. La maggior parte degli amici concorda sulle mete proposte da Marco ma preferisce dormire in ostello. Marco si aspetta che tutti modifichino le proprie preferenze per lui. Questo non avviene e Marco si sente incompreso. Ritiene che gli amici non tengano abbastanza a lui e rinuncia alla vacanza. Passa l’estate da solo.

FINO A CHE PUNTO INSISTERE: La fidanzata di Marco si innamora di un altro ragazzo e lo lascia. Marco non sa accettare le scelte altrui quindi continua ad insistere nel riconquistarla. Dato che non ha imparato fino a che punto è legittimo insistere, continua a disturbare la sua ex pretendendo che lei torni da lui. E’ arrabbiato, offeso ed è convinto che insistendo otterrà ciò che desidera. La ragazza minaccia di sporgere denuncia se viene ancora disturbata.

ESISTONO DELLE CONSEGUENZE: Marco, alle prime armi con la guida dell’auto, danneggia una macchina parcheggiata. Dato che non c’è nessuno nei paraggi, fugge via sperando di farla franca. Dalle videocamere di sorveglianza verrà identificato e oltre al risarcimento del danno, riceverà anche una multa.

ACCETTARE CIO’ CHE NON SI PUO’ CAMBIARE: Marco sviluppa una malattia della pelle per cui non esiste cura. Tenta tutti i rimedi possibili ma senza risultato. Non accetta che esista qualcosa che non possa modificare. Passa la vita a lamentarsi per ciò che gli è successo e si isola dal mondo. L’unica cosa che non tenta di cambiare è il suo atteggiamento nei confronti della malattia.

SPAZIO D’AZIONE: Marco ottiene il suo primo lavoro da apprendista. Ha una lista di compiti e mansioni ma fatica a stare dentro al suo spazio. Preferisce le attività direttive e comincia a dare compiti da svolgere ai suoi colleghi. Questo comportamento non è apprezzato dai colleghi che tenderanno ad isolarlo. Riceverà una lettera di richiamo dal capo.

Eccoci giunti al perchè dare limiti ai figli: Vuoi davvero crescere tuo figlio come Marco?


Articolo a cura della Dott.ssa Zaira Salemi psicologa psicoterapeuta, partner di Mamme a Milano.  Vai alla scheda per scoprire le condizioni riservate ai possessori di MaMCard.